Fedez accusato: la copertina dell’album è contro la legge?

Fedez sta già pensando al Natale e, infatti, con la moglie Chiara ha già fatto addobbare la casa a CityLife. Il pubblico, intanto, non vede l’ora che esca il nuovo disco ma nell’attesa vi riportiamo alla mente un episodio accaduto qualche tempo fa.

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Nella carriera di Fedez sono stati molti i dischi rilasciati, a partire dal primo “Penisola che non c’è”, che risale al 2011. Tra i più grandi successi del rapper milanese c’è sicuramente Comunisti col Rolex, nato in collaborazione con J-Ax mentre l’ultimo album firmato da Fedez è uscito nel 2021. L’uomo, però, si è poi fermato (anche a causa della sua malattia).

Di recente il marito di Chiara Ferragni ha lanciato i singoli La dolce vita (con Tananai e Mara Sattei) e Viola, in collaborazione con Salmo.

Uno degli album che più fece discutere, però, fu “Pop-Hoolista”, che fu addirittura dichiarato “fuori legge”.

Fedez: polemiche per la copertina del disco

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L’album “Pop-Hoolista” fu lanciato da Fedez il 30 settembre del 2014. Registrato interamente a Los Angeles, l’album ha come tema principale il sistema politico italiano e tra i venti brani ce ne sono alcuni in collaborazione con famose artiste, come Elisa, Malika Ayane, Noemi e Francesca Michielin.

Poco dopo dall’uscita del brano, però, al rapper era arrivata una comunicazione del Ministero dello Sviluppo Economico in cui si dichiara “fuori legge” l’immagine di copertina del suo EP.

A disturbare era l’immagine del poliziotto che cavalca un pony mentre Fedez sputa un arcobaleno, che era stata dichiarata “illegale”. Il rapper, così, aveva condiviso la notizia con i suoi fan che, indignati, avevano gridato ala censura, proprio come il cantante.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha dichiarato fuorilegge la copertina del mio album. Un’azione che, a essere buoni, ha il sapore dell’ottusità retrograda, e a voler essere maliziosi, puzza di censura: limitare l’espressione altrui è da sempre l’ultima spiaggia di chi non ha nulla da dire. Paese delle meraviglie ma io non mi meraviglio.

aveva detto l’uomo, spiegando che la sua copertina si rifaceva alla street art e che, allora, per il Ministero dello Sviluppo Economico metà delle opere di street art sarebbero dovute essere illegali.

Ricordavate l’episodio?